giovedì 29 febbraio 2024

 


I pericoli di un Bitcoin sintetico


 

Tenete ancora i vostri bitcoin su un exchange?

Lasciate che vi racconti una storia di cosa succede quando li tenete lì. Potreste rimanere sorpresi di sapere cosa significa per le vostre partecipazioni.

Chiamiamo il nostro personaggio Bill. Egli osserva con cautela bitcoin da anni, sentendone parlare di sfuggita e leggendo articoli. Dopo aver inavvertitamente risparmiato un sacco di soldi, decide infine di comprarne qualcuno. Un amico gli ha detto di dare un'occhiata a Coinbase, Binance o un altro exchange popolare e “affidabile” per acquistarli.

Quindi Bill crea un account e carica una sua foto, i suoi documenti, il numero di previdenza sociale, l'indirizzo e ogni altro dettaglio rilevante sulla sua vita fino a raggiungere la schermata “Acquista Bitcoin”. Poi pensa tra sé e sé: “Non ho bisogno d'imparare tutti questi complicati dettagli tecnici sui wallet hardware e sull'autocustodia: voglio solo che i miei bitcoin siano al sicuro”.

Bill esamina il sito web dell'exchange e decide che gli esperti di sicurezza dell'exchange, con le loro fantastiche contromisure crittografiche all'avanguardia, siano più bravi di lui a proteggere i suoi bitcoin.

Bill è molto soddisfatto di sé stesso dopo aver preso questa decisione: non solo l'exchange gli facilita investire in bitcoin, ma gli dà tranquillità sapendo che qualcun altro è responsabile della protezione dei suoi beni da qualsiasi tipo di furto o attività dannosa. Dopotutto, perché dovrebbe preoccuparsi di cose del genere quando invece ci sono professionisti che possono occuparsene?

Da allora Bill è abbastanza a suo agio con l’idea di fidarsi degli exchange: le sue coin ora sono al sicuro dai suoi stessi errori!


QUANDO LA FIDUCIA SCOMPARE: LA CADUTA DI FTX

Poi una mattina Bill guarda il telegiornale e scopre che l'exchange FTX aveva appena sospeso i prelievi ed era a riscio di perdita “accidentale” per $10 miliardi, circa un terzo della sua capitalizzazione di mercato.

Come può un'azienda con il proprio logo sulla facciata di un grande stadio e un amministratore delegato invitato da CNBCBloomberg e addirittura finito davanti al Congresso (!) degli Stati Uniti per parlare delle risorse digitali e della regolamentazione, perdere – o probabilmente rubare – così tanto sotto gli occhi di tutti?

Fonte

Ora Bill è bloccato tra l'incudine e il martello. Sebbene sospettoso del proprio exchange, impostare il proprio wallet hardware continua a sembrare difficile e spaventoso. Richiede d'investire in un dispositivo fisico, acquisire le conoscenze necessarie per proteggerlo adeguatamente e tenere traccia del backup della frase seed. Anche se apprendesse le nozioni di base, c'è ancora il rischio di smarrire il suo dispositivo o di archiviare in modo improprio il suo backup e perdere l'accesso ai suoi bitcoin.

FTX è stato scioccante, ma sicuramente l'exchange di Bill non si comporterebbe mai allo stesso modo. La gente se ne accorgerebbe prima e lui avrebbe il tempo di uscire... giusto?


MOTIVI PER TOGLIERE I PROPRI BITCOIN DAGLI EXCHANGE

È chiaro che affidare i propri bitcoin a un exchange comporta il rischio di svegliarsi una mattina e scoprire che non ci sono più. Se invece usate un waller hardware, questo non può accadere.

Tuttavia c'è un altro grande motivo per cui è importante togliere i propri bitcoin dagli exchange: il prezzo.

In che modo l'autocustodia potrebbe influenzare il prezzo di Bitcoin? Tutto in economia dice che l’acquisto e la vendita influenzano il prezzo di mercato di un bene, non chi lo detiene. Tuttavia l'autocustodia è molto importante per valutare il prezzo e ha a che fare con qualcosa che chiamerò “BTC sintetico”.


LA PROSSIMA GRANDE NOVITÀ: BITCOIN SINTETICI

Diamo un'occhiata a come funziona un exchange facendo un esempio ipotetico con uno chiamato ExchangeCorp, posseduto e gestito da un allegro imprenditore di nome Bernie. ExchangeCorp crea un modo semplice per acquistare bitcoin e assume un team di esperti in sicurezza per assicurarsi che gli hacker siano tenuti a bada. Nel corso del tempo e attraverso grandi campagne di marketing, ExchangeCorp conquista la fiducia di trader e investitori, convincendone molti a depositare i propri bitcoin sull'exchange.

Quando gli utenti conservano i propri bitcoin su ExchangeCorp, l'Ad Bernie e il suo team mantengono il controllo su tali coin. I clienti hanno un diritto su di esse: possono accedere e vedere il loro saldo, nonché richiedere di prelevarle. Tuttavia se Bernie vuole trasferire tali coin ad altr, è tecnicamente in grado di farlo senza il permesso dei clienti.

Quando Bernie guarda i saldi nel caveau di ExchangeCorp, è felice di vedere decine di migliaia di bitcoin che i suoi clienti hanno depositato. Dato che ExchangeCorp sta andando bene, entrano sempre più bitcoin che in uscita.

Quindi Bernie ha un'idea: potrebbe prestare alcune di quelle coin dei clienti, guadagnare interessi e ottenere le coin indietro senza che nessuno se ne accorga. Diventerebbe più ricco e il rischio che un numero sufficiente di clienti di ExchangeCorp chiedano prelievi tutti in ​​una sola volta per portare a zero il saldo del suo caveau è minuscolo. Quindi Bernie presta migliaia di coin qua e là agli hedge fund e alle imprese.

Le banche tradizionali sono persino peggiori di ExchangeCorp. E dal marzo 2020 possono prestare il 100% dei vostri soldi!

Ora c'è un'altra serie di affermazioni da considerare. I clienti vantano un credito nei confronti dei loro bitcoin presso ExchangeCorp, ma quest'ultimo non ha più i bitcoin veri e propri: vanta solo un credito sulle coin che ha prestato. Ciò che i clienti ora hanno è un credito su bitcoin sintetici detenuti da ExchangeCorp e i bitcoin veri si trovano nelle mani dei mutuatari.

È qui che le cose si fanno strane. Tutti i clienti di ExchangeCorp pensano ancora di avere un diritto diretto sui bitcoin reali detenuti in modo sicuro da ExchangeCorp, mentre invece essi si trovano nelle mani di coloro che hanno preso in prestito da ExchangeCorp, e quelle entità lo stanno svendendo sul mercato.

Cosa succede quando ExchangeCorp presta una grande quantità di bitcoin depositati dai suoi clienti? Molti bitcoin extra iniziano a fluttuare nel mercato, perché gli investitori che pensano di detenere bitcoin reali detengono solo BTC sintetici. Tutta quell’offerta extra di bitcoin sul mercato assorbe la pressione di acquisto, che ne sopprime il prezzo.

Diamo un'occhiata a un semplice grafico domanda/offerta:

Quando i BTC sintetici entrano nel mercato, poiché gli attori di mercato non sono consapevoli che questa nuova offerta non è reale, hanno lo stesso effetto di un aumento dell’offerta di bitcoin reali, finché la frode non viene scoperta.

Questa storia ipotetica assomiglia in qualche modo alle recenti notizie su FTX?


I BITCOIN SINTETICI AL CENTRO DELLA FRODE DI FTX

La storia di ExchangeCorp e Bernie è esattamente la storia di FTX e del suo fondatore Sam Bankman-Fried, redatta con alcuni complessi da salvatore del mondo, studi sulle droghe e orge poliamorose.

Prestando i fondi dei clienti, FTX ha sostanzialmente gonfiato l'offerta di bitcoin approfittando della fiducia riposta dagli utenti in esso. FTX ha creato tonnellate di BTC sintetici.

Quanti ne avrebbe potuti creare? Non possiamo essere sicuri delle cifre esatte data la sua contabilità assolutamente orribile, ma la stima seguente suggerisce che FTX aveva 80.000 BTC sintetici sui suoi libri contabili: bitcoin dovuti ai clienti che non erano coperti da bitcoin reali.

Ciò rappresentva uno sbalorditivo 24% dei circa 330.000 nuovi bitcoin creati quell’anno attraverso il mining. Si trattava di un sacco di bitcoin extra che entravano nel mercato di cui nessuno, a parte un piccolo gruppo di addetti ai lavori di FTX, era a conoscenza!

È impossibile dire dove sarebbe andato il prezzo senza che l’offerta extra di bitcoin entrasse nel mercato, ma possiamo essere quasi certi che il prezzo sarebbe salito più in alto rispetto al 2021.

Sebbene il crollo di FTX sia recente, la sua storia ci fornisce moniti riguardo i pericoli degli asset sintetici e la manipolazione dei prezzi. La storia dell’incapacità dell’oro di resistere alla cattura centralizzata, ad esempio, può dirci dove è diretto Bitcoin se continuiamo a fidarci degli exchange e di terze parti che li detengono al nostro posto.


LA CADUTA DELL'ORO

Un tempo l'oro veniva utilizzato nelle transazioni quotidiane: basta una visita a un museo di storia per vedere le collezioni di antiche monete d'oro che un tempo circolavano nei mercati locali. La narrativa tradizionale riguardo la scomparsa dell’oro come valuta di transazione ci dice che era diventato troppo ingombrante, o troppo prezioso, per continuare a funzionare bene come mezzo per acquistare generi alimentari e altri beni di consumo giornalieri.

Tuttavia questa storiella omette alcuni componenti chiave che emergono solo quando tracciamo l’evoluzione dalle monete d’oro alle banconote cartacee e ai conti bancari digitali.

Secoli fa, le banche iniziarono a prendere l’oro dei clienti in cambio di banconote, offrendo loro una misura di sicurezza e un mezzo più conveniente per effettuare transazioni. Tuttavia affidare a una banca il proprio metallo prezioso significava che essa poteva prestarlo o fare cattivi investimenti senza il consenso del depositante. Quando una banca si trovava intrappolata tra cattivi prestiti e un alto tasso di prelievi da parte dei depositanti, doveva dichiarare bancarotta e chiudere, lasciando molti clienti senza un soldo con crediti sintetici sull’oro che a quel punto non valevano più nulla.

Poi sono arrivate le banche centrali per “risolvere” il problema delle banche in bancarotta. Le banche centrali detenevano oro a nome delle persone e delle banche commerciali, dando loro banconote come ricevute per il loro oro. Nel 1960 le disponibilità ufficiali delle banche centrali rappresentavano circa il 50% di tutte le riserve auree estratte, con le relative banconote in circolazione. Alle banche commerciali e agli individui non importava, dal momento che ogni banconota era convertibile in un determinato peso d’oro dalla banca centrale che l’aveva emessa.

Avete fatto caso alla nota in alto a sinistra? Questa banconota da $5 della Federal Reserve, conosciuta anche come banconota da $5, è rimborsabile in oro.

Ciò avrebbe funzionato bene, se non fosse stato per il fatto che le banche centrali, in particolare la Federal Reserve negli Stati Uniti, iniziarono a creare più banconote di quanto oro ci fosse a copertura. Creare più banconote di quanto la FED avesse in oro equivaleva essenzialmente a creare oro sintetico, poiché ogni banconota era un credito su quell’oro. Farlo in segreto significava che la FED stava manipolando il prezzo dell’oro, data l’offerta extra circolante di cui il mercato non era a conoscenza. Quando molti depositanti di oro presso la Federal Reserve – come il governo francese – iniziarono a mettere in discussione le riserve auree in suo possesso e a creare la minaccia di una corsa agli sportelli, il governo degli Stati Uniti dovette intervenire.

Nel 1971 tutto ciò giunse al culmine con lo shock di Nixon. Una sera il presidente Nixon annunciò che gli Stati Uniti avrebbero temporaneamente smesso di convertire le banconote in oro.

Questa sospensione temporanea dei prelievi non è mai stata revocata. Poiché tutte le valute erano collegate all’oro attraverso gli Stati Uniti dollari in base agli accordi di Bretton Woods, lo shock di Nixon fece sì che il mondo intero abbandonasse immediatamente il gold standard. Tutte le valute erano ora solo pezzi di carta, invece di banconote che davano al detentore un diritto su una certa quantità d'oro.

Fonte

Ciò è stato realizzabile solo perché l’oro, nel tempo, è stato depositato nelle banche commerciali e poi nelle banche centrali. Una volta che le banche centrali sono entrate in possesso della maggior parte dell’oro, hanno potuto manipolarne il prezzo e rimuoverlo completamente dal commercio quotidiano. La gente comune ha scelto la comodità delle banconote piuttosto che la sicurezza di detenere oro, e ne ha pagato il prezzo.

Invece di una moneta neutrale coperta da un metallo prezioso difficile da estrarre e impossibile da sintetizzare, le valute sono diventate facili da stampare e quindi altamente politicizzate. Mantenere il dollaro in cima alla catena alimentare non richiedeva più moderazione e buona gestione per garantirne il sostegno in oro. Invece sono state necessarie spedizioni militari e una forte attività di polizia per garantire che i vari e cittadini del mondo continuassero a utilizzare il dollaro per effettuare transazioni.

Un ritorno all’oro a questo punto sarebbe poco pratico: le reti commerciali mondiali coprono una distanza troppo grande e le transazioni avvengono a una velocità troppo elevata. Con la valuta cartacea e, infine, con i sistemi bancari digitali, ciò che abbiamo guadagnato in velocità e comodità lo abbiamo perso in solidità e neutralità. Di conseguenza abbiamo perso i nostri risparmi, la nostra coesione sociale e le nostre istituzioni politiche.


IMPEDIRE LA CADUTA DI BITCOIN

Togliere i vostri bitcoin dagli exchange non è solo una buona pratica per la vostra sicurezza, ma protegge anche il prezzo di Bitcoin. Le nostre libertà dipendono dal fatto che gli individui abbiano il controllo sulla propria ricchezza. Quando la affidiamo ad aziende o stati, ripercorriamo la strada già percorsa dall’oro.

Grazie alla divisibilità e alla natura digitale di Bitcoin, è possibile superare gli ostacoli che hanno impedito all’oro di sostenere la nostra economia moderna e interconnessa. Bitcoin può supportare un mercato mondiale, ma ci arriverà solo se ognuno di noi possiede il proprio bitcoin.

Non lasciate che banchieri e burocrati manipolino il prezzo di Bitcoin: toglieteli dagli exchange e metteteli sul vostro hardware/software wallet.

venerdì 23 febbraio 2024

 

Energia vulcanica e Bitcoin contro il controllo finanziario globale



Dopo le recenti elezioni presidenziali nella Repubblica di El Salvador, questo articolo analizza il successo della rielezione di Nayib Bukele, un leader che ha portato a una trasformazione radicale del proprio paese grazie a politiche innovative in totale rottura con il sistema monetario internazionale e relativa politica asservita.

In seguito alle elezioni presidenziali del 4 febbraio 2024, Nayib Bukele, è uscito vittorioso dalle ultime elezioni in El Salvador con un straordinario consenso elettorale (85% delle preferenze) che gli consetirà di continuare la sua opera di trasformazione politico culturale della piccola repubblica centroamericana.

 

Dopo la schiacciante vittoria, Bukele si è rivolto ai suoi sostenitori nella capitale del paese, illustrando i successi del suo primo mandato e le misure adottate per trasformare El Salvador nel paese più sicuro del Centro America, invitando i suoi cittadini affinché difendessero la sua visione di democrazia, confermata dal voto della nazione, invitando quindi la comunità internazionale, in particolare gli Stati Uniti e alcune delle cosidette "associazioni per i diritti umani", a riflettere sul modo in cui concepiscono i loro valori democratici accusando apertamente gli USA di ipocrisia.

Nel corso della celebrazione per la vittoria alle elezioni, Bukele ha ricevuto uno straordinario sostegno da parte di migliaia di persone riunite per commemorare l'inizio del suo secondo mandato, dimostrando così la sua popolarità e il rinnovato sostegno della popolazione.

Spesso paragonato a personaggi come Donald Trump ed Elon Musk per il suo coinvolgimento personale con il pubblico attraverso i social media, il suo approccio al governo, che unisce strategie "populiste" con politiche favorevoli al libero mercato (quello vero), lascerà comunque la sua impronta in El Salvador e in America Latina. Non solo per aver vinto un secondo mandato superando i limiti costituzionali del suo Paese e le critiche (ipocrite) da parte dell'establishment internazionale, ma anche per il suo peculiare approccio alla governance e la sua straordinaria popolarità, che hanno raggiunto un indice di gradimento del 92% poco prima delle elezioni.

Il giovane Presidente del Salvador è quindi diventato senza dubbio una figura controversa nel panorama politico internazionale, ma ha raggiunto un successo straordinario. Bukele ha brillato in modo eccezionale in una regione del mondo segnata da continui e talvolta tragici cambiamenti politici, seguendo un percorso veramente innovativo, che posiziona il Salvador come precursore di idee politiche ancora poco esplorate (e anche molto ostracizzate) a livello globale.

Primi anni di vita e ascesa Politica

Nayib Bukele è nato nel 1981 in El Salvador durante la guerra civile salvadoregna. Cresciuto in una famiglia di origini palestinesi emigrata in El Salvador, ha affrontato pregiudizi a causa delle tensioni globali causate dai gruppi terroristici islamici. Nonostante le iniziali riserve del padre, ha costruito la sua carriera politica in El Salvador, diventando sindaco di Nuevo Cuscatlán e successivamente sindaco di San Salvador, la Capitale del Paese. Durante il suo mandato, ha mostrato uno stile di governo dinamico e progressista, promuovendo iniziative comunitarie e migliorando gli standard di vita dei suoi elettori. Tuttavia, la divergenza ideologica con il suo partito di origine, l'FMLN, lo ha portato a unirsi al partito GANA. Nel 2019, a soli 37 anni, è diventato il presidente più giovane di El Salvador, rompendo con il dominio dei partiti politici tradizionali.

Mandato presidenziale e partito delle nuove idee

Il primo mandato presidenziale di Bukele, caratterizzato da un elevato livello di gradimento, nonostante le accuse di autoritarismo che arrivavano da ogni parte del mondo, hanno portato a trasformazioni significative per la Repubblica di El Salvador. Durante il suo governo, mentre affrontava le sfide di una legislatura controllata dal duopolio di partiti di lunga data, ha fondato il partito "Nuevas Ideas" a metà del suo mandato. Ottenendo così una vittoria schiacciante alle elezioni legislative del 2021, che gli hanno consentito di ristrutturare completamente le dinamiche politiche della nazione. Grazie al solido sostegno dell'elettorato e al suo saldo controllo sia del gabinetto che del ramo legislativo del governo e di quello della Corte Costituzionale, Bukele è quindi riuscito a far approvare una legge che gli avrebbe permesso di governare per più di un mandato previsto dalla Costituzione (attirandosi così ulteriore astio dai media mainstream occidentali che vedevano nel suo successo un chiaro segnale di pericolo per l'ordine costituito che regnava nel Paese).

Ovviamente tutto questo suscitò scalpore anche in patria oltre che all'estero, in particolare da parte degli altri due principali partiti di El Salvador. Tuttavia, con indici di approvazione ad una cifra, i partiti tradizionali ebbero poche speranze di rallentare la seconda corsa di Bukele alle elezioni del 2024.

Visione economica e riforme

La visione economica del presidente Bukele si distingue per l'importanza data alle riforme.
Una delle riforme più significative è stata l'introduzione del Bitcoin come valuta a corso legale nel Paese.
Questa decisione è stata presa con l'obiettivo di promuovere l'emancipazione finanziaria del Paese (allora gravemente indebitata con le varie istituzioni finanziarie internazionali) sfidando di fatto le politiche monetarie tradizionali, che prevedono il monopolio dell'emissione di valuta da parte delle Banche Centrali agli Stati, attraverso l'indebitamento nazionale per ripagare l'interesse su tali emissioni. Inoltre, l'amministrazione del presidente Bukele ha posto grande enfasi sull'imprenditorialità, sull'innovazione e sugli investimenti stranieri.

Progetti come Bitcoin Beach, per attirare surfisti da tutto il mondo in un ambiente moderno governato e finanziato attraverso la criptovaluta, così come l'iniziativa Volcano Bond, ovvero l'emissione di Obbligazioni Statali Garantite dall'estrazione dei Bitcoin, che verrà alimentata dall'energia geotermica dei vulcani del Paese sono solo alcuni esempi. Questi investimenti in infrastrutture strategiche sono quindi operazioni concrete per sottrarre il Paese dal sistema monetario basato sull'emissione di valuta a carattere debitorio.

Tutto questo, ovviamente, non fa bene all'immagine del sistema monetario in auge che, quindi, demonizza tali iniziative tramite articoli e opinioni diffuse da media non proprio obbiettivi, anzi, piuttosto asserviti a tale sistema (insomma non sia mai che altri paesi prendano spunto da questa "repubblica delle banane" per generare valuta sfruttando risorse energetiche e infrastrutturali reali, anziché farlo in modo debitorio, basato su teorie monopolistiche monetarie, che alimentano il sistema stesso).

Tutto ciò ha quindi portato alla progettazione di un nuovo aeroporto e di linee ferroviarie, che sono state realizzate per sostenere la crescita economica del Paese e attirare così il previsto afflusso del turismo internazionale oltre agli investimenti relativi.

Anche le famigerate agenzie di Rating hanno dovuto prendere atto dell'innovazione che sta avvenendo nel Paese, cambiando il Rating della Repubblica in una "Stable" -B, dopo averla rivista al ribasso negli anni precedenti

Governance e Relazioni Internazionali

L'approccio di Bukele alla governance, caratterizzato dalla responsabilità finanziaria e dagli sforzi per semplificare le operazioni governative, oltre il rimuovere il suo Paese dalla dipendenza dal debito monetario imposto dal "sistema", ha ovviamente suscitato sia apprezzamenti che critiche. La sua posizione nei confronti dei suoi numerosi critici internazionali, tra cui gli Stati Uniti, l'Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale, aggiunge complessità e interesse al suo stile di leadership.

Nonostante le critiche del "sistema", che governa la finanza e la politica in occidente, l'approccio economico "Cypherpunk" di Bukele lo hanno reso popolare tra le persone di orientamento libertario e tra coloro (e chi vi scrive è tra questi) che considerano lo status quo delle relazioni finanziarie internazionali come semplice sfruttamento delle popolazioni. Questo, d'altro canto, ha reso inevitabile il mancato sostegno e la simpatia da parte dell'ordine internazionale costituitosi dopo la fine degli accordi di Bretton Woods.

Il futuro

L'amministrazione di Nayib Bukele è stata quindi caratterizzata da una serie di iniziative audaci, volte a posizionare il Paese come attore lungimirante nell'economia centro americana e globale, attirando, come abbiamo visto, le ire degli scettici e di chi ama lo status quo. Scetticismo che ha scatenato un'intensa esposizione mediatica focalizzata sul suo passato, sulla materia dei diritti umani, su controversie legali e voci di oscuri accordi con la malavita organizzata, nonché preoccupazioni riguardanti la concentrazione del potere, oltre all'adozione di Bitcoin come valuta a corso legale.

Ma nonostante le polemiche sollevate, è innegabile l'impatto positivo che Bukele ha avuto sull'economia e sulla sicurezza del suo Paese. A soli 42 anni, la leadership di Nayib Bukele rimane un vivace esperimento politico che, sebbene si svolga su scala ridotta (la Repubblica di El Salvador è veramente minuscola), potrebbe avere anche effetti globali nel lungo termine, spostando l'attenzione sull'adozione di massa dei BTC e della sua tecnologia per produrre valuta in modo decentralizzato. Questo contrasta efficacemente con l'evoluzione del sistema attuale che vorrebbe sfruttare la stessa tecnologia di scambio dei Bitcoin (blockchain) in modo centralizzato, tramite l'emissione delle CBDC, ovvero di avatar virtuali delle attuali valute legali che circolerebbero solo attraverso i Personal Wallet (portafogli personali), centralizzando e monopolizzando così, in modo molto efficace, sia l'emissione che la distribuzione della valuta emessa e rendendo di fatto schiava del debito, verso l'emittente, l'intera umanità.

La Storia di certo annoterà i cambiamenti di questo piccolo paese dell'America Centrale, e del suo eventuale impatto sulle politiche monetarie regionali, continentali se non addirittura mondiali, mentre l'attualità già registra, nel resto del mondo, le rilevanti questioni geopolitiche, finanziarie e culturali collegate a questa fase di cambiamento che renderà tutti noi, veri protagonisti.

giovedì 15 febbraio 2024

 

Il futuro di Bitcoin dopo l'approvazione dell'ETF


 

 


Il 10 gennaio, oltre un decennio dopo la prima richiesta di un Exchange-Traded Fund (ETF) spot su Bitcoin, la Securities and Exchange Commission (SEC) ha infine approvato undici richieste nello stesso giorno. Le negoziazioni sono iniziate il giorno successivo, l'11 gennaio. La prima richiesta in assoluto per un ETF spot su Bitcoin risale al 2013, da parte di Gemini, una società co-fondata dai fratelli Winklevoss; la SEC respinse la richiesta di Gemini nel 2017 così come la successiva richiesta della stessa società nel 2018.

Gli Exchange-Traded Fund consentono agli investitori di ottenere esposizione alla volatilità dei prezzi di Bitcoin senza dover investire direttamente in esso. Va notato che la SEC solitamente si riferisce agli ETF come ETP (Exchange-Traded Products); gli ETF sono solo un tipo di ETP.

Il sentimento generale nella sfera Bitcoin era di eccitazione. Bitcoin Magazine ha definito l'approvazione della SEC “una pietra miliare storica nell'adozione di Bitcoin nei mercati finanziari tradizionali”. L'investitore Balaji Srinivasan l'ha definita “l'inversione spirituale dell'Ordine Esecutivo 6102” (riferendosi al sequestro dell'oro americano da parte di FDR nel 1935). Per molti la riluttante approvazione della SEC è stata vista come una sorta di convalida istituzionale per Bitcoin, soprattutto dopo anni di snobbismo da parte di personaggi dell'establishment come Warren BuffetJamie Dimon ed Elizabeth Warren.

Anche nella dichiarazione pubblica del presidente della SEC, Gary Gensler, in cui annunciava l'approvazione dell'ETF spot su Bitcoin, egli ha avvertito che “Bitcoin è principalmente un asset speculativo e volatile che viene utilizzato anche per attività illecite tra cui ransomware, riciclaggio di denaro, evasione di sanzioni e finanziamento del terrorismo“ (Gensler trascura opportunamente il fatto che anche le valute fiat, compreso il dollaro, vengono utilizzate per gli stessi scopi).

Gensler ha inoltre sottolineato che la SEC non aveva altra scelta se non quella di approvare gli ETF spot su Bitcoin poiché “la Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia ha ritenuto che la Commissione non è riuscita a spiegare adeguatamente il suo ragionamento nel disapprovare la quotazione e la negoziazione dell'ETP proposto da Grayscale [...]”.

Ma un commento positivo è arrivato dal commissario della SEC Hester Peirce in una sua dichiarazione, accusando la SEC di aver trattato negli anni gli ETP spot su Bitcoin in modo diverso (più severo rispetto ad altri tipi di richieste su ETP): “I paletti continuavano a muoversi mentre la Commissione apponeva 'NEGATO' domanda dopo domanda”.

La dichiarazione completa del Commissario Peirce merita un'attenta lettura, ma il paragrafo finale in particolare riflette quella che ritengo sia una posizione di principio coerente con una società libera:

Non sto celebrando Bitcoin o prodotti correlati a esso; ciò che ne pensa un regolatore è irrilevante. Sto celebrando il diritto degli investitori americani di esprimere le proprie opinioni su Bitcoin acquistando e vendendo ETP spot su di esso. E sto celebrando la perseveranza degli operatori di mercato nel cercare di portare sul mercato un prodotto che pensano che gli investitori vogliano. Mi congratulo con la tenacia decennale dei candidati di fronte all'ostruzionismo della Commissione.


Una prospettiva personale

Che piaccia o no ai regolatori più ostili a Bitcoin, l'approvazione spot dell'ETF da parte della SEC fornisce una forte contro-narrativa all'obiezione “Bitcoin è per la droga, il riciclaggio di denaro”. L’approvazione ha certamente il potenziale per aumentarne sostanzialmente il potere d’acquisto nel tempo (che possiamo facilmente misurare utilizzando il suo prezzo denominato in valuta fiat) mentre nuovo denaro istituzionale affluisce in Bitcoin.

Ci sono però due cose a cui prestare attenzione: una riguarda il consenso di Bitcoin e l’altra riguarda l’autocustodia.


1. Consenso

Poiché Bitcoin ha un modello di governance altamente decentralizzato, nessun singolo stakeholder o molteplici stakeholder collusi (miner, nodi, sviluppatori, utenti, exchange, fornitori di wallet, chi processa i pagamenti) sono in grado di modificarlo a proprio vantaggio senza raggiungere un consenso generale tra tutti gli altri. Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoin, conosceva gli incentivi e un po' di Teoria dei giochi.

Man mano che le grandi istituzioni finanziarie aumentano le loro partecipazioni (direttamente o indirettamente) nel corso del tempo, è probabile che ci sia un'enorme pressione per piegare le regole di Bitcoin verso il rispetto delle sanzioni dell'Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Tesoro degli Stati Uniti (per comprendere l’attuale clima normativo, va notato che nel 2022 l’OFAC ha iniziato a sanzionare le operazioni di mining di criptovalute in Russia e persino gli indirizzi dei wallet Ether presumibilmente collegati agli hacker nordcoreani). 

In Bitcoin le norme esistenti fungono da punto di Schelling: un punto di consenso in cui le persone convergono senza molto coordinamento. Pertanto non è difficile immaginare un cosiddetto hardfork che potrebbe verificarsi su visioni concorrenti del protocollo Bitcoin, con conseguente divisione in due coin separate entrambe chiamate “Bitcoin” (e non sarebbe la prima volta). Il primo “Bitcoin” sarebbe favorevole ai regolatori e sostenuto istituzionalmente; il secondo sarebbe un Bitcoin “Gratuito e Aperto” senza autorizzazioni e resistente alla censura.

Se una tale divisione dovesse verificarsi, potremmo immaginare che i regolatori negli Stati Uniti e in Europa, ad esempio, vietino agli exchange di facilitare gli scambi del Bitcoin “GA”. Inoltre i miner di quest'ultimo potrebbero subire pesanti attacchi per vari motivi (ad esempio con un’agenda incentrata sull'energia verde), spingendo le loro operazioni verso Paesi meno allineati politicamente con gli Stati Uniti e l’Europa (nota a margine: ciò complicherebbe ulteriormente la capacità dei governi americano ed europei di sanzionare qualsiasi Paese a piacimento).

Per essere chiari, nessuno di questi attacchi alla rete di pagamento Bitcoin “GA” la ucciderebbe, anzi, però spingerebbe i suoi stakeholder ai margini dal punto di vista giuridico. Inoltre ciò che i nemici politici e normativi trascurano è che più intensificano gli attacchi contro di esso utilizzando mezzi (a volte) legalmente discutibili e autoritari, più – ironia della sorte – aumentano la proposta di valore per una rete di pagamento libera e aperta; cioè, le repressioni contro di esso andrebbero a creare una nuova domanda per esso. Questo perché le persone che si trovano a vivere in regimi autoritari cercano strumenti per preservare qualche elemento della propria dignità. 


2. Custodia personale

Per quanto riguarda la custodia personale, vale la pena rivisitare rapidamente ciò che Satoshi aveva originariamente in mente. Il suo white paper definisce Bitcoin un “sistema di denaro elettronico peer-to-peer”. Peer-to-peer significa che non sono necessari custodi centralizzati, infatti allontanarsi del tutto dalle terze parti centralizzate è stata la svolta chiave che Bitcoin ha introdotto dopo un paio di decenni di dibattiti tra cypherpunk e tentativi precedenti (si veda la mia tabella dettagliata per ulteriori informazioni su questo tema).

Come ha giustamente notato David Waugh, l'autocustodia di Bitcoin vi protegge da uno stato che “potrebbe essere in grado di sequestrare bitcoin del gestore patrimoniale od ordinargli di liquidare l'ETF”. 

Forse non sorprende che il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti si riferisca ai wallet con custodia autonoma (“non custodial”) in una sorta di modo dispregiativo, etichettandoli come “unhosted wallet” – una definizione che implica che un modo legittimo per effettuare pagamenti è che gli utenti si fidino di terze parti (un “host”) che possono essere facilmente costrette dall'apparato normativo a consegnare i fondi degli utenti a piacimento. Ma anche se ignoriamo il rischio di uno stato predatorio, gli exchange stessi possono essere a dir poco inaffidabili. Il servizio di analisi blockchain Glassnode ha osservato che all'indomani del crollo di FTX nel novembre 2022, sia gli utenti istituzionali che quelli al dettaglio hanno ritirato fondi dagli exchange, in massa, con conseguenti deflussi netti significativi, spostandoli poi in servizi di auto-custodia. Quest'ultima, quindi, protegge i diritti di proprietà. 


Riflessioni finali

Anche se l'approvazione, attesa da tempo da parte della SEC, di un ETF spot su Bitcoin merita un po' di festeggiamenti, fate attenzione a ciò che verrà dopo. L’apparato statale tratterà sempre più Bitcoin come un prodotto finanziario regolamentato – qualcosa da cui BlackRock e il resto di Wall Street possono trarre profitto – pertanto è probabile che diventi ancora più ostile al concetto di rete di pagamento aperta peer-to-peer immaginato da Satoshi. Gli stati-nazione rimangono gelosi della concorrenza che fa Bitcoin al loro denaro monopolistico-inflazionistico.

giovedì 8 febbraio 2024

Contatto

 E' d


a molto tempo che non riuscivo ad entrare nel blog,ora finalmente ci sono riuscito.Volevo chiedere agli avvocati di questi personaggi pubblici se fossero interessati senza ombra di dubbio a risolvere positivamente i loro casi con una schiacciante vittoria.Se qualcun'altra persona legge il blog può informare i diretti interessati,perchè non si riesce in alcun modo a contattarli.Ovviamente non gratis,ma del compenso ne parleremo in seguito dopo avermi contattato a questa email:davpoggio@tiscali.it

I personaggi sono i seguenti.


Balocco      


Ferragni     


Genovese    


Grillo       


Rigato vs Berlusconi      


Santanchè   


Sgarbi 


Grazie e Buona giornata.

giovedì 18 giugno 2020

Solidarietà

ASPETTO NUMEROSE OFFERTE PER UN 
Ashram da costruire in occidente.Potete fare offerte anche se non avete criptovalute, in tutte le varie monete fiat(dollaro-euro-sterlina-franco svizzero-corona).Chi farà l'offerta contribuirà a creare la pace nel mondo,non a parole ma nei fatti.In questo Ashram,si discuterà delle scritture di tutte le religioni e ci si occuperà degli insegnamenti spirituali e non materiali.Si terranno conferenze e dibattiti e per i 7 allievi,ci sarà la possibilità di imparare il percorso del Krya Yoga.
Contatto:marossi8@tiscali.it

giovedì 20 febbraio 2020

Nuovo lavoro

Oggi mi hanno contattato per un nuovo lavoro,chiamato Tabella 1.Chi mi contatterà,dovrà pagare al sottoscritto,per la consulenza e le varie spese,25 mila euro(25000,00).Il costo pattuito per la Tabella 1,è di 150 bitcoin. L'email da contattare è: maggiano64@tiscali.it

martedì 18 febbraio 2020

Inizio nuova vita


Se siete interessati,vendo per un amico,questi 3 quadri.Il prezzo è stabilito in questo modo:primo quadro siamo arrivati a 650 bitcoin,secondo quadro 2000 bitcoin e il terzo 3350 bitcoin. Per la mia consulenza oltre ai 25 mila euro,c'è da ottemperare all'acquisto dell'abitazione in cui abito al prezzo di 250 mila euro.Oltre ai quadri ci sono dei codici,che mi hanno descritto come il vero valore  delle opere.Contattarmi a questa email: maggiano64@tiscali.it

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